Mi sono visto un paio concerti di Dagger Moth, o Sara Ardizzoni come la chiama amichevolmente chi presenta i concerti. Per presentarla, trovo necessario citare le collaborazioni con Joe Lally, Marc Ribot, Philippe Petit, Mats Gustafsson, Cesare Basile, Massimo Volume e la partecipazione al Primavera Festival.
In questo momento sta portando il nuovo disco insieme a qualcuna delle tracce vecchie più note. Le influenze elettroniche che a me ricordano molto Oneothrix Point Never di Replica, vanno ad arricchire il vocabolario dell’artista confermando la relazione speciale di Sara col suono. Francamente pochi artisti sono altrettando bravi a rendere con canzoni sul palco questa ricercatezza sperimentale senza cadere nel freddo cliché del “disco ambient”.
I suoi live sono davvero molto belli, e non sono l’unico a pensarlo visto che ha partecipato al prestigioso festival Primavera nel 2023. La vedrete indaffarate a suonare tutto da sola con l’aiuto di qualche base, una loop machine e una pedal board degna di una band shoegaze.
Il consiglio finale è quello di andare a sentirla e di calcare la prima fila per evitare di perdersi lo scenografico spippolamento elettronico.
Lascio un link di un live del vecchio disco
Ne avevo giĂ scritto per Extended Play ma volevo comunque averne una traccia qui.