Ho spesso pregiudizi quando cerco nuova musica. Sono un modo, legittimo, per orientarsi in un mondo musicale praticamente sterminato. In un certo senso sono una parte della condizione umana, spesso utile, e ci aiutano a prevedere cose che ci piacciono o meno.
Oggi piu che mai manca il tempo e la capacitΓ di sentirci con estrema attenzione ogni disco per una ventina di volte analizzando con attenzione ogni aspetto, anche se ogni tanto questa sembra essere la pretesa di qualche musicista. Diventa quindi necessario applicare dei filtri.
Nel significato comune avere dei pregiudizi si tinge perΓ² di una sfumatura molto piΓΉ scura. Il pregiudizio Γ¨ qualcosa che hai e sei bravo se te riesci ad accorgertene. Di sicuro non lo cambi in fretta, anzi probabilmente ti fa incancrenire su certe posizioni nonostante ti arrivino input che lo smentiscono. Il famoso: "ho tanti amici *** ma...".
Le ragioni per cui si hanno dei pregiudizi non sono mai belle da raccontare. Si va da cose gravi anche se comuni come il razzismo o il sessimo, qualche T R A U M A o altre semplici superficialità a cui crediamo perché così abbiamo sempre sentito in giro.
Per quanto sia una cosa normale lo dico con una certa vergogna: su Caroline Polachek avevo dei pregiudizi. L'immaginario pop-vacanzoso e leggero mi respinge e lo trovo per contrappasso immensamente pesante. Nonostante sentivo giudizi positivi a destra e manca da parte di chi certamente va piΓΉ a fondo con la musica, nella mia testa e coi miei pochissimi ascolti la Polachek era questa cosa qu: una popstar con giusto qualche amo per far abboccare le riviste di musica.
Forse per capire Caroline P. avevo bisogno che lei scendesse su territori che mi sono piΓΉ familiari alle orecchie, forse avevo bisogno di vederla cantare e dare giusto un po' piΓΉ di attenzione ai testi. Forse avevo bisogno della felpetta che uno inizia a indossare a Settembre, pardΓ²n, Ottobre.
Questo live per Tiny Desk lo pubblico qui non solo perché è favoloso ma perché è la dimostrazione di quanto spesso io capisca poco di quello che ascolto: se me la impacchettavano subito così tipo band indie-math-pop a la Black Country New Road mi spellavo le mani. Questo live è anche un gran momento di gioia perché a volte non c'è niente di più bello di sbagliarsi e cambiare idea.
"So many stories we were told about a safety net (Hey) But when I look for it, it's just a hand that's holding mine I'm wearing black to mourn thΠ΅ sudden loss of innocence And that's alright bΠ΅cause it hides the dirt and hides the wine
[Chorus] So no regrets 'Cause you're my sunset, fiery red Forever fearless And in your arms, a warm horizon Don't look back Let's ride away, let's ride away" C. Polachek - Sunset
Insomma: BLACK COUNTRY, TINY DESK POLACHEK ποΈποΈποΈ
link al live Caroline Polachek: Tiny Desk Concert
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